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Odio l’estate

Odio l’estate

Al 29 agosto è giunto il momento di dare un parere su questa estate, e le parole di Bruno Martino sono quelle che meglio riescono a descrivere la mia sensazione nei confronti di questa stagione che mi obbliga a spendere 30€ a settimana in magnesio, potassio e tutte quelle altre pozioni magiche che mi salvano dai dolorosi crampi notturni. Ah sì, sicuramente questo post sarà meno pesante di quello sulla violenza contro gli animali, vi avviso.

Ho pubblicato un post su Instagram. Anzi, due:

Vabbè volevo parlà de altro, perché nel mentre, vivendo a Roma, ho ricevuto inviti e proposte per andare al mare, al lago, sulle sponde dell’oceano, al centro, in sauna e insomma, stanno a fa 42 gradi, capite dove voglio arrivare? Tutto ciò mentre passo le serate piegato sugli scatoloni che dalla mia amata Roma (alla fine sono terrone, sì) mi porteranno a Rho.

Io so mezzo ceco, e non so quanto sta cosa possa influire sulla poca sopportazione del caldo se non tramite stereotipi basati sul mio dna, inoltre c’ho pure la tiroidite di Yoshimitzu, o Hashimoto se siete dei medici, e questa cosa mi fa sentire ancora più caldo rispetto al normale, quindi io 42 gradi li percepisco 80.000, ma a sto punto volevo fa proprio ‘na riflessione sul caldo, il caldo è la mia nemesi?
Usando la parola nemesi nel termine che ormai usiamo normalmente sbagliando, credo di sì. Io immagino quelli che amano il caldo che arrivano a casa e dicono “che bello, anche oggi ho sudato talmente tanto che mi gocciolano pure le palle, sento questo soave sollievo grondare fino ai talloni” Ma secondo me chi ama il caldo lo usa più come scusante per due motivi:

  1. all’epoca dei nostri bisnonni, o dei nostri nonni/genitori in base alla vostra età, esisteva questa cosa strana e figa, la villeggiatura. Uno andava in vacanza in villeggiatura solo d’estate, un posto mistico ed intimo dove si faceva questo periodo di ferie, forse Ibiza, Anzio, Torvajanica, Coccia de morto, Predappio o La Havana, fatto sta che sta villeggiatura durava circa tre mesi, mentre noi oggi abbiamo due settimane se ci dice bene e cerchiamo di approfittare de qualsiasi weekend per andare in vacanza, anche se questo significa affrontare due ore di traffico degno di un girone dantesco – quello degli stronzi, dove una volta su dieci se deve butta proprio la macchina, quella dove avete concepito vostro figlio e la cosa ve dispiace pure.
    Questa idea di villeggiatura mi ha sempre affascinato, mi immagino durante la prima repubblica i baby pensionati andavano per mesi e mesi in posti conosciuti solo da loro scappando da posti di merda come Monterotondo, vivendo quella che se poteva considerà ‘na seconda vita, cosa che oggi tuo nonno si potrebbe fare solo andando tipo in Romania, in Slovacchia o in Tunisia approfittando della tassazione agevolata per i pensionati tramite iscrizione all’A.i.r.e o… o niente, vostro padre al massimo potrà andare ad Isernia, invece tu che me leggi e lavori ancora tranquillo, non vedrai mai la pensione.
  2. Il secondo motivo per il quale si ama l’estate, è quello sociale: puzzare de capra morta ci permette di rimanere da soli a crogiolarsi nell’illusione che vogliamo stare sempre da soli perché amiamo la solitudine, ma poi alla fine sotto sotto amiamo stare con le persone, è un po’ il problema dei solitari come me: amo stare da solo ma allo stesso tempo non voglio stare da solo, che è un po’ l’ipocrisia (compresa da pochissimi) degli artisti sotto ogni punto di vista, ossia la volontà di sfruttare la tristezza, la malinconia e la solitudine per dare il meglio, col rischio che queste sensazioni poi ci inglobino per farci del male; dobbiamo stare su quella corda tesa a fare i funamboli, nutrendoci delle sensazioni negative senza andare in overdose.

I motivi sono due mentre scrivo sta cosa, a fine estate, seguendo il mio flusso di coscienza senza alcuna pausa e credo sia la cosa che mi riesce meglio, questo anche grazie forse al mio passato teatrale nel mondo dell’improvvisazione che mi ha aiutato nello sbloccarmi in determinate situazione ed anche grazie alla mia faccia da cazzo che niente, sta qua.

La faccia da cazzo di cui sopra che è la mia condanna e la mia gioia, perché se mi conosci, a prima vista te sto sul cazzo perché sembro un presuntuoso arrogante, alla seconda pure e te ricordo pure una fusione antipatica tra Belpietro e Travaglio, ma è alla terza che poi te sto simpatico perché capisci che la mia presunzione e la mia arroganza in parte sono imposizioni ed in parte sono modi magari per nascondere quella mia insicurezza del tutto umana che non riesco a nascondere con la mia faccia da cazzo di cui sopra, e per questo ci sentiamo più vicini perché sotto sotto tutti abbiamo diverse insicurezze.

Ammazza che caldo, parlavamo de quello ve?

Insomma, se annate a vedè su Instagram Apollo scoprirete che è dio del sole ed è forse colpa sua ma sticazzi, ma se invece andate a legge Nemesi scoprirete che lei non è nemica de nessuno se non quelli che girano senza mettere la freccia, perché sta procaccia non è nemica del mondo come Eris, è nemica degli infami perché è la personificazione della giustizia distributiva, quindi la Frank Castle di quanto turba l’ordine del multiverso e la leggerezza delle gonadi di chi sta in quella macchina de merda da due ore, dalle otto de mattina, per farsi quella giornata de mare insieme ad altre 24.000 persone, per poi tornare a casa sudato e sporco de sabbia, ma felice.

Perché alla fine la ricerca della felicità è semplice se ci pensate, basta non essere pigri ed apprezzare, almeno un po’, anche l’estate.

2 thoughts on “Odio l’estate

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      LO SAPEVO CHE SOTTO SOTTO TI PIACE L’ESTATE, GRANDISSIMA FACCIA DI TOLLA (che borghese ipocrisia quella di censurare il turpiloquio)

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      Grazie per aver descritto come mi sento ogni dannatissima estate. Mettici pure la pressione bassissima che mi stende – letteralmente – dalle 13:00 alle 18:00 di ogni santo giorno estivo. Che poi al mare ci vado, mi diverto pure, ma poi per tre giorni mi dico: mai più! E niente, continua a scrivere. Io e la mia pressione ringraziamo.

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